Quella del ceppo di Natale è considerata una delle più antiche tradizioni natalizie:si tratta di un’usanza risalente almeno al XII secolo;infatti,la sua presenza è attestata per la prima volta nel 1184,in Germania;si diffuse,poi,in tutta Europa,fino a “sbarcare“in Canada,portata dai colonizzatori francesi (Jacques Cartier ) e negli Stati Uniti.
A seconda delle culture,erano diverse le essenze che venivano scelte per questa tradizione :
a) i Francesi preferivano gli alberi da frutta;
b) gli Inglesi il frassino,il pino o la quercia;
c) gli Scozzesi la betulla;
d) i Serbi la quercia, ecc…ecc..
Si tratta certamente di un’usanza di origine precristiana a cui sono state date diverse interpretazioni.
Secondo l’interpretazione cristiana,il ceppo doveva simbolicamente servire per riscaldare il Bambin Gesù e il fuoco rappresenterebbe l’opera di redenzione di Cristo,sacrificatosi per salvare l’umanità.
In Francia,anticamente,tutta la famiglia era impegnata nella ricerca del ceppo che si usava mettere sotto il letto come protezione dai fulmini oppure lo si mischiava al foraggio per favorire la fertilità delle mucche.
Questo tronco veniva scelto del legno più duro,perché doveva bruciare tutta la notte.
Nel Périgord (regione centrale della Francia),si usava costruire l’aratro con i resti non bruciati del ceppo, credendo così che le sementi sarebbero state più fruttuose.
In alcune città della Provenza,il figlio maggiore si recava nei campi e con l’accetta cominciava a tagliare l’albero più vecchio.Il tronco veniva poi portato in casa e affidato al nonno.Quest’ultimo,dopo averlo benedetto versandoci sopra del vin cotto,dell’olio e del sale,lo metteva nel camino.
La sera della veglia di Natale il più piccolo della famiglia,assieme al più anziano,doveva accendere il ceppo (che doveva ardere tutta la notte e anche nelle successive 12 notti fino all’Epifania) con i tizzoni del ceppo dell’anno precedente.